I MOLTEPLICI VOLTI - OGI

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I MOLTEPLICI VOLTI DEL FENOMENO
DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne per commemorare e focalizzare l’ attenzione su un tema, ad oggi ancora attualissimo e sempre più in evoluzione. Tale data fu scelta in occasione dell’ assassinio delle sorelle Mirabal il 25 novembre 1960, le quali, ‟ colpevoli” di aver tentato di contrastare il regime del proprio dittatore (Trujillo), furono brutalmente uccise da mandanti dello stesso.

Tale fenomeno presenta numerose sfaccettature, tante delle quali, molto spesso, vengono sottovalutate. Di fatti, è opportuno sottolineare come la violenza non sia ravvisabile soltanto sotto forma di stupro o omicidio ma anche attraverso minacce, violenza domestica, maltrattamenti fisici e psicologici che comprendono attacchi verbali, derisioni, insulti e denigrazioni, atti persecutori, stalking, outing, sexing, abusi sessuali, delitti d’onore e percosse, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l essere toccata, abbracciata o baciata contro la propria volontà. Secondo un indagine statistica il  31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Cosa spinge gli uomini a commettere violenza immotivata su una donna?

Ritenere come “scriminante”  la follia rispetto alla commissione di certi brutali gesti è essenzialmente sbagliato. Talvolta si dà la caccia al mostro, ritenendo erroneamente provenga da un contesto sociale povero o disadattato; la verità è che tali forme di violenze si celebrano in ogni ambiente  e il “mostro” spesso si confonde tra soggetti provenienti da quella che normalmente definiremmo “ buone famiglie”.

In certe circostanze Ie violenze sono sollecitate da futili motivi: l’emancipazione  femminile, l’idea di perdere il controllo e potere, la gelosia, il non corrisposto amore, il rifiuto. Ma quando il delitto non si consuma fra le pareti domestiche, la situazione non cambia di molto e il risultato è sempre quello dell’abuso e della sopraffazione. Sono molti i casi in cui infatti, nonostante non ci sia stato un  rapporto sentimentale pregresso fra abusante ed abusata, le brutalità contro le donne hanno riempito i rotocalchi dei giornali: pensiamo ad esempio al recente delitto della giovanissima Chiara Ugolini, 27 anni, uccisa brutalmente il 5 settembre 2021 dal vicino di casa, che le ha inserito in bocca uno strofinaccio imbevuto di candeggina provocandole una violenta emorragia.

Perché talvolta le donne non denunciano?

Un altro quesito è  il perché  molte donne, nonostante abbiano a disposizione un impianto normativo efficiente, numerose organismi a tutela, associazioni, case famiglia ecc. non  denuncino le violenze  subite prima che si arrivi al peggio. Gli studiosi evidenziano come delle volte ci si trovi dinanzi ad una vera e propria sindrome: la Sindrome della Donna Maltrattata, il cui primo stadio è la Negazione del subito. Le donne cioè  negherebbero non solo agli altri di essere vittime di violenza ma negherebbero ciò che accade fra le mura domestiche prima ancora a loro stesse, giustificando il comportamento del partner con banalità, con vere e proprie scuse : “lui lavora tanto e quando torna a casa vorrebbe solo una buona cena. Sono proprio un’ingrata! .

Vi è anche chi sostiene invece che le donne vittime di violenza valutino a loro modo,  la migliore delle strategie possibili da adottare dinanzi ad episodi maltrattanti, ovverossia, dinanzi ad una potenziale perdita di uno stato in equilibrio ed in una condizione economica di poca stabilità, preferiscono rimanere all’interno di una sorta di “zona di confort” (un matrimonio, una casa, il sostentamento economico, figli minori) – che poi confort non è –  poiché tal cosa comporterebbe un investimento psichico a loro avviso di gran lunga  maggiore di quanto richieda la sopportazione del maltrattamento.

Negli ultimi anni purtroppo le violenze sulle donne e i femminicidi non tendono a diminuire e a causa del fenomeno pandemico, che ha ridotto potenzialmente la libertà degli individui,  stanno aumentando a dismisura: nel triste periodo del lock down molte donne si sono ritrovate in situazioni spiacevoli tra quelle  mura di casa diventate ancora più pericolose della minaccia  stessa del virus Sono 109 le donne uccise nel 2021, ovverossia il 40 % di tutti gli omicidi commessi nel paese e più precisamente 93 femminicidi sono avvenuti in ambito familiare, 63 uccide dal partner convivente o dall’ ex.

In conclusione nonostante sia istituita una giornata al fine di commemorare tale fenomeno, sarebbe necessario ed opportuno che ci si impegni affinchè il lavoro di sensibilizzazione sia costante auspicandosi vivamente come ogni anno   che la situazione possa subire un vertiginoso calo.

Testo a cura di Osservatorio Giuridico Italiano
Fotografia a cura di Dr.ssa Eleana Zaza
@ Sito web realizzato da: Dott. Angelo Tartaglione - Immagini realizzate da: Dr.ssa Eleana Zaza
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